Il Pd chiede al Comune un passo indietro sull'affidamento diretto dei servizi alla Te.Am

TERAMO – Il Pd torna a puntare il dito contro l’amministrazione comunale di Teramo parlando di "leggerezza e irresponsabilità politica" a proposito del rinnovo dell’affidamento dei servizi di igiene ambientale e verde pubblico alla Te.Am. Questa volta però il Pd chiede un formale retrofront alla Giunta comunale allarmate da alcune notizie circolate sulla stampa secondo le quali il socio privato della Te.Am, Enerambiente, sarebbe "attenzionato" dalla antimafia e che probabilmente è stato raggiunto da un’interdittiva. "Il sindaco ha responsabilità politiche  e amministrative nei confronti della città che non può essere esposta al rischio di infiltrazioni mafiose – ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa, il consigliere Manola Di Pasquale – chiediamo formalmente al sindaco di chiarire". E il chiarimento per il Pd e per il segretario provinciale, Robert Verrocchio, è quello di una richiesta ufficiale che il primo cittadino dovrebbe formulare alle Prefetture di Teramo e di Venezia sulla probabile emissione dell’interdittiva antimafia. Il Pd chiede inoltre ufficialmente, anche a nome della Commissine di Garanzia e Vigilanza, che a scopo precauzionale venga  revocata la delibera del consiglio Comunale con la quale sono stati riaffidati direttamente, senza bando, e fino al 2015, i servizi alla Te.Am. "I lavoratori non corrono alcun pericolo – precisa ancora la Di Pasquale – poichè non sono dipendenti di una cooperativa esterna, ma direttamente della municipalizzata. Chiediamo solo che la Te.Am cambi partner privato, questo non pregiudica la posizione dei lavoratori, che sono e restano patrimonio della Te.Am".